Extinction Rebellion

Chi siamo.

Extinction Rebellion è un movimento decentrato, internazionale e politicamente apartitico che utilizza l'azione non violenta e la disobbedienza civile per convincere i governi a intervenire sull’emergenza climatica ed ecologica.

>>> vedi il nostro rapporto annuale
extinction rebellion logo

Le nostre richieste.

1. Verità sulla situazione.

Che i governi comunichino apertamente la gravità della situazione ecologica, dichiarando l’emergenza climatica e ecologica, e devono comunicare in modo massiccio con tutti i media per informare il pubblico.

>>> saperne di più

2. Azione Immediata.

Che il governo agisca immediatamente per fermare la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e portare a zero netto le emissioni di gas serra entro il 2025.

>>> saperne di più

3. Oltre la Politica.

Che il governo costituisca e sia guidato dalle decisioni di un’assemblea di cittadini/e sulle misure da attuare e sulla giustizia climatica ed ecologica.

>>> saperne di più
black and white drawing of a bee

I nostri valori.

Qualsiasi persona o gruppo può organizzarsi autonomamente e agire nel nome e nello spirito di XR, purché l’azione rientri nei principi e nei valori di XR . In questo modo, il potere è decentrato, il che significa che non è necessario chiedere il permesso di un gruppo o di un’autorità centrale.

1

Abbiamo una visione condivisa del cambiamento.

Creare un mondo adatto alle generazioni future.

I nostri cuori ci dicono che un mondo diverso è possibile. La nostra visione del cambiamento è sufficientemente ampia da poter contenere una varietà di opinioni su come lavorare al meglio in direzione di quel cambiamento: "Un mondo sano e bello, dove l'individualità e la creatività sono supportate e dove le persone lavorano insieme, risolvendo problemi e trovando significato, con coraggio, potere e amore. Questo sarà sostenuto da culture radicate nel rispetto della natura, delle libertà autentiche e della giustizia."

2

Incentriamo la nostra missione su ciò che è necessario.

Mobilitare il 3,5% della popolazione per ottenere un cambiamento di sistema - utilizzando idee come “organizzazione basata sullo slancio del momento” per raggiungere questo obiettivo.

Il cambiamento necessario è enorme e tuttavia realizzabile. Nessun regime nel 20° secolo è riuscito a resistere ad una rivolta che ha avuto la partecipazione attiva fino al 3,5% della popolazione (guarda il discorso TEDx di Erica Chenoweth). Riconosciamo di essere nel mezzo di una crisi enorme, che può essere difficile da comprendere ed affrontare. Stiamo vivendo la sesta estinzione di massa delle specie e non stiamo adottando misure adeguate per allontanare la nostra civiltà dalla direzione più orrenda del cambiamento climatico. Il mondo è profondamente disuguale, con la ricchezza e il potere concentrate in una piccola minoranza. Soffriamo di diverse crisi mentali e fisiche, compresi i nostri figli, basate su diverse forme di malnutrizione e a causa di un ambiente sempre più tossico. Viviamo con la minaccia di nuove pandemie insieme al fallimento degli antibiotici. Il nostro sistema finanziario è destinato ad un'altra crisi più grande della precedente. Esiste una cultura globale della conquista degli "altri", della competizione, della vendetta e del terrorismo.

Riconosciamo che il nostro lavoro potrebbe puntare meno a "salvare il mondo" e più a cercare di sviluppare la nostra capacità di ripresa quando si verificano molteplici crolli. Siamo concentrati su un cambiamento significativo verso:

  • Una democrazia funzionante, in cui le persone hanno una vera rappresentanza nel processo decisionale. Ciò includerebbe la decentralizzazione del potere ad un livello più vicino alle persone e alle comunità, con strutture che facilitano il processo decisionale a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale, qualora ci fosse la possibilità.
  • Un'economia progettata a massimizzare il benessere di tutte le persone e ridurre al minimo i danni degli uni verso gli altri, ai nostri simili e al nostro pianeta. Abbiamo bisogno di politiche e leggi che raggiungano maggiore uguaglianza, favoriscano la produzione localizzata, i consumi ridotti, zero emissioni e zero rifiuti.
  • Creare una cultura rigenerativa. Possiamo iniziare a farlo adesso! (Vedi sotto il punto 3. riguardo la Cultura Rigenerativa).

Possiamo concentrarci sui sintomi di questo sistema tossico, ma cogliamo anche l'opportunità per sottolineare che è necessario un cambiamento completo del sistema. Ci concentriamo anche sui pilastri che mantengono in vita l'attuale sistema neoliberista:

  • Un settore finanziario deregolamentato basato sul debito e sugli interessi.
  • Una democrazia falsa e decadente.
  • Una comunicazione dei mass media condizionata dagli interessi di ricchi sfruttatori ed aziende giganti.
3

Abbiamo bisogno di una cultura rigenerativa.

Vogliamo creare una cultura che sia sana, resiliente e adattabile.

Una cultura rigenerativa è sana, resiliente e adattabile; si prende cura del pianeta e delle sue varie forme di vita nella consapevolezza che solo così l'umanità potrà prosperare. Cultura rigenerativa significa miglioramenti incrementali, agire gradualmente per guarire individui, comunità, la nostra terra, acqua e aria. Più che costruire una cricca ristretta di "attivisti", vogliamo sviluppare nuove modalità di esistere e operare che possano supportare un cambiamento positivo. Questo può includere diversi tipi di cerimonia e preghiera (ma non in forme dogmatiche o restrittive) per aiutarci a trovare ispirazione in qualcosa di più grande di noi. Dobbiamo risvegliare il nostro amore per noi stess*, il nostro mondo e le nostre comunità, oltre che con l'intero pianeta.

Una cultura rigenerativa è incentrata su queste categorie:.

  • Cura personale: come prendersi cura dei nostri bisogni e guarire da questo sistema tossico.
  • Cura attiva: come prendersi cura gli uni degli altri mentre ci impegniamo in azioni dirette e di protesta non violenta.
  • Cura interpersonale: come prendersi cura dei nostri rapporti umani dimostrando consapevolezza di come ci influenziamo a vicenda.
  • Cura collettiva – come prendersi cura del nostro sviluppo come gruppo e comunità, rafforzando i nostril legami e il nostro impegno a rispettare questi valori.
  • Cura per le persone ed il pianeta – come prendersi cura della comunità globale e della terra che ci supporta.

Tutto gira intorno alle relazioni. La nostra relazione con noi stess* e la nostra storia personale, con le nostre difficoltà, con altre persone nella nostra vita di tutti i giorni, e le nostre relazioni di gruppo – tutte queste relazioni sono interdipendenti. Prendersi cura di sé stess* significa anche prendersi cura delle parti più istintive e "animali" di noi che rispondono a situazioni di grande stress con aggressività o con la fuga.

4

Lanciamo apertamente una sfida a noi stess* e a questo sistema tossico.

Lasciamo le nostre zone di comfort per agire per il cambiamento.

Abbiamo il dovere di disobbedire a questo sistema, che sta distruggendo la vita sul nostro pianeta ed è profondamente ingiusto. Alcun* di noi hanno scelto di farlo attraverso azioni pubbliche, che possono portare all'arresto o all'accusa. Numerosi esempi suggeriscono che simili atti di disobbedienza civile sono essenziali per il cambiamento (come spiegato in CounterPower, di Tim Gee, e Questa è un'Insurrezione, di Engler & Engler). Non è necessario che ognuno di noi scelga questa strada, che non è ugualmente accessibile per tutt* (prendetevi del tempo per riflettere sulle vostre circostanze, paure e motivazioni). La cultura di Extinction Rebellion che stiamo costruendo deve supportare chi di noi è dispost* a esporsi in questo modo – ma ci sono anche molti ruoli di supporto che sono vitali per la sopravvivenza del movimento e per coinvolgere almeno il 3% della popolazione. Opereremo secondo una cultura di sicurezza per assicurarci che le nostre azioni possano essere portare a compimento senza intercettazioni. Ma la nostra disobbedienza civile è alla luce del sole, i nostri organizzatori sono pienamente consapevoli dei rischi che corrono e abbiamo rilasciato una "dichiarazione di necessità" per spiegare come mai crediamo che le nostre azioni siano giustificate. Ma oltre a promuovere azioni dirette, vogliamo anche rappresentare tutti gli aspetti di una cultura rigenerativa e fermarci a riflettere sull'efficacia della nostra strategia. Potremmo incontrare delle difficoltà a dare uguale importanza ad ogni aspetto del nostro lavoro, come per esempio prenderci cura di noi stess* e degli altri. Potremmo sentire la pressione di dover essere costantemente "attiv*", ma questo ci farebbe inevitabilmente esaurire le forze.

Cambiare certi aspetti del nostro stile di vita per riflettere i nostri valori, come per esempio cambiare il modo in cui mangiamo, dove e come andiamo in vacanza etc, è ugualmente valido e necessario (ma dobbiamo ricordarci che diamo spesso troppa importanza alla responsabilità personale, e queste scelte riflettono diverse forme di privilegio). Vi invitiamo ad essere pazienti e dispost* a provare qualcosa di nuovo per sostenere i nostri obiettivi.

Abbiamo una grande ammirazione per chiunque sia dispost ad agire "sotto copertura" o in incognito per sostenere la giustizia climatica ed ambientale in altri contesti. Per trasparenza e per la sicurezza dei membri di Extinction Rebellion è importante che tutte le azioni attribuite ad Extinction Rebellion siano condotte, "alla luce del sole" (siano cioè condotte nella piena conoscenza del pubblico) e nessuna azione "sotto copertura" sia svolta nel nome di Extinction Rebellion.

5

Diamo valore alla riflessione e all’apprendimento.

Seguiamo un ciclo che prevede azione, riflessione, apprendimento e pianificazione di ulteriori azioni. Impariamo da altri movimenti e contesti così come dalle nostre esperienze.

Non siamo in grado di prevedere come le cose continueranno a cambiare, quindi siamo dispost* a sperimentare e imparare dalle nostre azioni. Dobbiamo continuare a riflettere sulle nostre azioni e imparare dagli altri: solo così riusciremo a migliorare e ad evitare di ripetere gli stessi errori. Questo è un processo continuo, che richiede tempo e spazio per ascoltare le opinioni di individui e gruppi e riflettere su cosa abbia avuto successo e perché, e cosa dovrebbe essere cambiato in futuro.

6

Accogliamo tutt* e ogni parte di ciascuno.

Lavoriamo attivamente per creare spazi più sicuri e accessibili.

Il nostro movimento si batte per il diritto alla vita presente e futura sul nostro pianeta. Siamo consapevoli che per cambiare il mondo dobbiamo cambiare il modo in cui ci relazioniamo con i nostri collaboratori e alleati. Il mondo è attualmente governato da gerarchie basate sull'etnia, classe sociale, sesso, genere etc. Per chi occupa i gradini più bassi di queste gerarchie, il mondo non è un luogo sicuro. Per creare uno spazio aperto e sicuro dobbiamo lavorare attivamente per capire come queste gerarchie si manifestano nella nostra vita, così da poterle smantellare e creare una società più inclusiva. Se vogliamo che il nostro movimento sia sicuro per tutt*, deve essere sicuro per i membri più vulnerabili della nostra società.

Questo significa un impegno a creare spazi sicuri ed inclusivi. Diamo il benvenuto a tutt*, a prescindere da etnia, classe sociale, genere, identità di genere, presentazione di genere, sesso, età, educazione, aspetto fisico, abilità, status di immigrazione, fede e esperienza di attivismo. Ognuno di noi è responsabile per creare e mantenere uno spazio sicuro e aperto. Dobbiamo dare un benvenuto esplicito ad ogni nuov* membr* del movimento. Rispettare questi principi base è il punto di partenza.

Non accettiamo violenza fisica o l'incitamento alla violenza. Comportamenti ed espressioni discriminatori con contenuti razzisti, sessisti, antisemitici, islamofobi, omofobi, abilisti, classisti, stereotipi di età e ogni altra forma di oppressione (compreso un linguaggio violento verso gli altri, durante un'azione diretta e in ogni altro contesto), non verranno accettati né di persona né online.

Sappiamo di essere individui complessi e che elementi distinti della nostra identità possono esprimersi in modo diverso a seconda delle circostanze. Per esempio, possiamo dimostrarci responsabili, moralisti o insensibili. Possiamo essere contenti e orgogliosi di alcuni di questi elementi, mentre altri possono essere più complicati da accettare, o perfino operanti a livello inconscio. Per questo ci impegniamo ad interagire l'un l'altro con compassione, e ad incoraggiarci a vicenda a sviluppare la nostra consapevolezza interiore.

7

Cerchiamo attivamente di ridurre gli effetti del potere.

Abbattiamo le gerarchie del potere per una partecipazione più equa.

Questa rete affonda le sue radici nelle relazioni tra chi ne fa parte. Continueremo ad impegnarci per costruire fiducia, rispetto e reciprocità tra tutt* noi. Partiremo dal presupposto che ogni membro della rete abbia buona intenzioni e non tollereremo nessuna mancanza di rispetto. Faremo un sano uso di tecniche di risoluzione di conflitto per sostenere la crescita del nostro movimento. Il nostro lavoro sarà basato su dialogo, guarigione, trasformazione collettiva e giustizia. Non tollereremo nessuna forma di bullismo. Questo ci richiederà di essere onesti e aperti con noi stess* e con gli altri; combatteremo ogni forma di pregiudizio e favoritismo, che dovranno essere riconosciuti, non nascosti. Ognuno di noi ha la responsabilità di combattere abitudini e comportamenti dannosi.

Riconosciamo che la struttura della nostra società è attualmente determinata da una rete di gerarchie basate sulla classe sociale, etnia, sessualità, genere, (dis)abilità etc. Le nostre esperienze sono condizionate dalla nostra posizione all'interno di queste gerarchie. Per esempio, una donna di colore subisce diverse forme di discriminazione rispetto a una donna bianca, determinate dall'intersezione di genere ed etnia.

Il nostro obiettivo è quello di smantellare tutte queste gerarchie, ma non possiamo ignorare la loro esistenza e le loro manifestazioni nel nostro network. Per questo ci impegniamo a centrare le voci di chi solitamente viene marginalizzat*, assicurandoci di dare loro la possibilità di esprimere la propria opinione ed assumere posizioni di leadership. Questo non deve tradursi in una gara per determinare chi abbia subito più discriminazione, ma nell'impegno consapevole a creare uno spazio dove chiunque possa essere ascoltat*, riconosciut* e rispettat*.

In pratica, questo significa:

  • Tendiamo ad assegnare maggiori ruoli organizzativi a vari gruppi marginalizzati.
  • Il nostro messaggio mediatico include voci e problematiche che sono spesso ignorate (come il rapporto tra la crisi climatica e i centri di detenzione anti-immigrazione). Ma cerchiamo anche di evitare di parlare per qualcuno, invece di lasciare che qualcuno parli per se.
  • Ci impegniamo ad assicurare accessibilità per i nostri eventi online e di persona (accessibilità per carrozzine, evitando di parlare in un linguaggio troppo formale o scientifico, flessibilità per chi è responsabile di bambini, anziani etc).
  • Riconosciamo che discriminazione e oppressione sono parti integranti della nostra società, e chiediamo ad ognuno di noi di riflettere sui nostri privilegi ed essere aperti alle critiche.
  • Ci assicuriamo che ci sia un ricambio a livello di leadership per evitare abusi di potere.
  • Ci assicuriamo che i nostri materiali educativi contengano risorse per combattere razzismo, sessismo etc.
  • La nostra strategia si basa sul costruire relazioni genuine con altre coalizioni e movimenti, soprattutto di gruppi che sono spesso marginalizzati.
  • Siamo consapevoli che possiamo sbagliare, e cerchiamo di evitare di affrontare possibili problemi tramite attacchi umilianti o violenti.

Mantenere la nostra presenza online tramite un database, i nostri canali social e un sito web, e condurre altre operazioni come raccolte fondi etc, richiede una certa centralizzazione di potere. Per affrontare ogni possibile problema abbiamo creato una sorta di tavola rotonda (Anchor Circle), dove i membri possono rotare per cercare di garantire trasparenza ed equità nella gestione di potere.

Vogliamo incoraggiare una riflessione aperta su queste questioni: se volete ricoprire una certa carica, potete anche istruire qualcuno per ricoprire quel ruolo? Se qualcuno ricopre una posizione di leadership, potete imparare da loro? Potete provare ad esporvi di più pubblicamente, se non è una cosa che fate spesso e non comporta rischi personali? Vi siete impegnati a considerare come diverse forme di potere e privilegio influenzino le persone intorno a voi ed altri gruppi o movimenti di cui fate parte?

8

Evitiamo di biasimare e incolpare.

Viviamo in un sistema tossico, ma nessun singolo individuo è da condannare.

Non faremo molta strada limitandoci ad incolpare ed intimidare. Le nostre campagne possono condannare il ruolo distruttivo di istituzioni e degli individui associati con queste istituzioni, ma dobbiamo riconoscere che viviamo in un sistema tossico che danneggia tutt*. Possiamo evidenziare comportamenti dannosi, abusivi o predatori, che non saranno assolutamente tollerati, ma non ci limiteremo a dare la colpa ed intimidare. Questo principio si applica alle nostre interazioni come gruppo e al nostro rapporto con noi stess*.

Accogliamo un cambiamento che crei unione nella diversità; dobbiamo riparare le nostre relazioni, evitando di replicare nelle nostre strutture gli stessi meccanismi distruttivi che regolano la società e cercano di dividerci. Riconosciamo che a volte può essere necessario esprimere le nostre emozioni in modo più viscerale. Chiediamo a tutt* di rispettare il modo in cui condividiamo le nostre emozioni per poi tornare ad un'atmosfera di amore, rispetto e comunità. Dobbiamo esercitare compassione di fronte agli errori. Un errore è un'opportunità di imparare. Cerchiamo strategie per connetterci ed ascoltare. L'ascolto attivo è incredibilmente importante. Dobbiamo specialmente ascoltare chi di noi appartenga a gruppi le cui voci vengono spesso silenziate.

9

Siamo una rete nonviolenta.

Utilizziamo strategie e tattiche non violente in quanto reputiamo siano il modo più efficace per apportare un cambiamento.

Il nostro movimento si basa sulla non violenza. Usiamo tattiche non violente per esporre chi perpetra violenze sistematiche contro altri individui ed il pianeta. La nostra strategia è quella di esporre l'ingiustizia che affligge troppe persone in tutto il mondo. Soffiamo per gli abusi commessi dalla polizia e dagli altri, e continueremo ad esporre la loro violenza attraverso le nostre azioni. L'uso della non violenza è stato dimostrato essere uno strumento inestimabile nel contesto di azioni civili su larga scala (maggiori informazioni negli studi di Gene Sharp e Erica Chenoweth) e per questo abbiamo deciso di farne la pietra fondante del nostro movimento.

Al tempo stesso, siamo consapevoli che migliaia di individui in tutto il mondo affrontano grandi rischi per difendere la propria vita. Non condanneremo chi farà ricorso alla violenza per difendere la propria famiglia e la propria comunità, anche perch dobbiamo riconoscere che la nostra sicurezza ci è assicurata dal nostro privilegio. Esprimiamo solidarietà con chi non ha il privilegio di potersi difendere con altri mezzi se non con la violenza; questo non significa che condoniamo ogni forma di violenza, ma che riconosciamo che in alcuni contesti la violenza può essere giustificata. Non condanniamo altri movimenti sociali e ambientali che scelgono di danneggiare proprietà per difendere sé stess* e la natura, per esempio attaccando un impianto di fracking o disabilitando un centro di detenzione. Nonostante questo, il nostro network non danneggerà proprietà in modo significativo per non mettere in pericolo i nostri membri.

10

Ci basiamo su autonomia e decentralizzazione.

Creiamo collettivamente le strutture di cui abbiamo bisogno per sfidare il potere.

Sappiamo di non poter contare sui nostri governi per risolvere questa crisi. Le nostre attuali strutture di potere beneficiano solo una cerchia ristretta di privilegiati, e non considerano gli interessi della maggioranza o del mondo naturale. Dobbiamo essere autosufficienti e organizzarci per soddisfare i nostri bisogni; nel caso di Extinction Rebellion, questo significa che stiamo cercando di smantellare le normali strutture di potere che governano le nostre vite. Il nostro scopo è quello di garantire l'accesso alle risorse di cui abbiamo bisogno, come strutture democratiche che siano veramente accessibili a tutti, informazione libera dalle influenze dei più ricchi e potenti, sanità pubblica, educazione, servizi sociali e infrastrutture, energie rinnovabili e leggi contro l'ecocidio.

Ogni individuo o gruppo può mobilizzarsi autonomamente e agire nel nome e nello spirito di Extinction Rebellion – compatibilmente con i principi e i valori di Extinction Rebellion. In questo modo, il potere viene decentralizzato, e non c'è bisogno di richiedere l'autorizzazione di un'autorità superiore. Inoltre, sosteniamo un'idea di 'olocrazia':

  • Un gruppo può incaricare uno o due individui di eseguire una determinata azione. Questi individui hanno quindi l'autorità di eseguire l'azione.
  • Sono incoraggiati a chiedere consigli e commenti, ma non hanno bisogno di nessun'autorizzazione esterna.
  • Sono responsabili delle conseguenze dell'azione.

Al tempo stesso, Extinction Rebellion cerca di essere autosufficiente e provvedere ai bisogni dei propri membri, fornendo corsi educativi su come implementare azioni strategiche, educando noi stessi ed altr* su questioni di potere, privilegio e colonizzazione, migliorando l'accessibilità del nostro movimento, prendendoci cura delle nostre necessità emotive e mettendo da parte il tempo per socializzare e divertirci.

black and white drawing of an hourglass

La nostra storia.

Extinction Rebellion è un movimento globale che usa la disobbedienza civile non violenta nel tentativo di fermare l’estinzione di massa e ridurre al minimo il rischio di collasso sociale. Il 31 ottobre 2018, attivisti britannici si sono riuniti su Parliament Square a Londra per annunciare una dichiarazione di ribellione contro il governo del Regno Unito. Le settimane successive sono state un turbine. Seimila ribelli si sono riuniti a Londra per bloccare pacificamente cinque grandi ponti sul Tamigi. Sono stati piantati alberi nel mezzo di Parliament Square ed è stato scavato un buco per seppellire una bara che simboleggiava il nostro futuro. I ribelli si sono addossati ai cancelli di Buckingham Palace mentre leggevano una lettera alla Regina. Nasce così Extinction Rebellion. La chiamata alla ribellione divenne rapidamente globale, con gruppi che hanno iniziato a nascere la settimana successiva in Europa, negli Stati Uniti e subito dopo in tutto il mondo. Senza leader e veramente globale, ogni nuovo gruppo rende il movimento più forte, portando nuove prospettive, saggezza, competenza, energia e ispirazione.

Perché ribellarsi?
black and white drawing of an orchid
Cosa puoi fare.

Il momento di agire è adesso.

Le strategie tradizionali come petizioni, lobbying, elezioni e proteste non hanno funzionato a causa degli interessi profondi delle forze politiche ed economiche. Il nostro approccio è quindi quello della disobbedienza civile perturbatore nonviolenta - una ribellione per portare un cambiamento, dato che tutti gli altri mezzi hanno fallito.